🧀 Le Fiabe del Casaro
Introduzione
C’era una volta… il formaggio.
Non quello che si compra in fretta al supermercato, ma quello che nasce piano,
tra stalle, pascoli e mani sapienti.
Le Fiabe del Casaro sono piccole
storie inventate, semplici come una favola da raccontare a un bambino.
Ogni racconto nasce da un formaggio DOP italiano: l’Asiago delle montagne, il
Parmigiano delle pianure, la Mozzarella delle bufale campane e tanti altri.
Sono storie di vacche e casari, di pecore
testarde e bufale curiose, di monaci e pastori.
Non servono per insegnare, ma per sorridere, ricordare e assaggiare con la
fantasia.
Perché ogni formaggio ha un gusto, ma anche una
storia da raccontare.
🧀 Il Caciocavallo Silano
Io sono un casaro della Sila.
Ogni mattina salgo in stalla quando l’aria profuma di erba bagnata e i fiori
dei pascoli salutano le vacche.
Brucano piano, e io so che da quei profumi nascerà un formaggio buono e deciso.
Quando arriva il momento di fare il Caciocavallo
Silano, preparo l’acqua più calda che esista.
Calda davvero, non per scherzo.
È l’acqua che serve per filare la pasta, allungarla come una corda
lucida e viva.
Io ci infilo le mani dentro lo stesso.
Esco sempre con le mani rosse come due mele cotte.
Ridevano tutti:
«Ma come fai?»
Io rispondevo:
«Se non scotti un po’, il formaggio non ti ascolta.»
La pasta si allunga, si piega, gira su sé stessa.
Poi prende quella forma strana, con la pancia grande e la testa piccola,
come un cavallo pronto a partire.
Li lego a due a due e li appendo a stagionare.
Sembrano chiacchierare tra loro mentre il tempo fa il suo lavoro.
Quando l’aria della Sila entra in cantina, il
Caciocavallo cambia profumo:
diventa più forte, più caldo, più vero.
Dentro c’è il latte delle vacche, i fiori dei prati… e anche un po’ delle mie
mani arrossate.
E io lo so: ogni forma porta con sé un po’ di
fuoco, un po’ di pazienza e tanta terra buona.
E così finisce la fiaba… ma il sapore resta. 🧀🔥
gino
